Holger Rune

Holger Rune

Grintoso, determinato, Holger Rune non conosce il verbo accontentarsi. La possibilità di migliorare all’infinito è il motivo per cui ha scelto il tennis. A 20 anni, di tempo ne ha davanti

di Leonardo Clausi

«Lo so, faccio una vita privilegiata – viaggi, alberghi, tornei. Ma me la sto guadagnando con fatica. È qualcosa per cui ho lavorato tutta la vita. È una battaglia continua il tour, ci sono molti ottimi giocatori. La competizione è di alto livello. È necessario migliorare costantemente. Altrimenti torni indietro. Devi spingerti sempre al limite. Il mio obiettivo è vincere il Grande Slam. E credo che ce la farò». A parlare è il giovane Holger, al secolo Holger Rune (2003), controversa stella danese dell’ATP che nemmeno un paio d’anni fa sembrava destinato – assieme a Sinner e Alcaraz – a spodestare definitivamente il dominio della trimurti Djokovic, Federer, Nadal.

Dopo aver battuto il primo, essersi issato a numero quattro del mondo e qualificato per le ATP Finals appena ventenne, tra la fine della scorsa stagione e l’inizio di questa le sue eliche si sono però improvvisamente fermate.

Holger Rune
Tutto Emporio Armani

Donde scelte tecniche, diciamo, strampalate: prima l’ingaggio di Boris Becker durato un paio di mesi, poi quello di Severin Luthi, ex-entourage Federer, accomiatato in un paio di settimane, fino al definitivo ritorno con il “suo” Patrick Mouratoglou.

«Holger chiede che non gli si parli o chieda nulla dei suoi allenatori», mi anticipa con una sorridente smorfia di disagio l’addetto stampa dell’ATP. Comprensibile. Se le decisioni di cui sopra così come certe effervescenze in campo hanno attratto l’interesse voyeuristico e il chiacchiericcio dei media, un dato è però indiscutibile: la tensione è diventata la sua più fedele ombra e finché le vittorie non torneranno i miscredenti continueranno a infierire. Ma anche un giovane dio dello sport deve avere pazienza. E lui sembra che stia imparando velocemente.

Holger Rune
Tutto Emporio Armani

«Nel tennis non puoi mai avere troppo successo», ammette. Per poi tirare fuori la grinta abituale: «Se hai la mentalità che ho io, non ti accontenti mai facilmente». È anche per questo che lo ha scelto. «E mi piace così tanto perché è uno sport in cui non ci sono davvero limiti, non si diventa mai abbastanza bravi, si può sempre migliorare qualcosa. Puoi sempre vincere di più».

Anziché schiacciarlo come capiterebbe a noi comuni tennisti, a lui questa perfettibilità lo carica. «È molto interessante. Poter migliorare e migliorare. Essere ancora meglio tra cinque, dieci, 15 anni. È questo che mi entusiasma davvero».

Holger Rune
Holger Rune veste Emporio Armani

Adesso è “solo” al numero 12 del mondo, dopo aver detto infinite volte di voler essere numero uno, il giovane Holger. La vetta è irta e scivolosa. La pressione è più tormento che estasi. Il successo non è mai abbastanza. Cresciuto a nord di Copenaghen, Holger Rune non è proprio il ragazzo del fiordo accanto.

«Mio padre lavorava nella logistica. Giocava un po’ a calcio, ma solo per divertimento». Mamma, presenza imprescindibile nella sua carriera, «era un’ottima ballerina», nientemeno che col Royal Danish Ballet. «Immagino sia da lì che ho preso un po’ di disciplina. Penso che non sarei lo stesso senza mia madre. Entrambi i miei genitori sono sempre lì a dirmi la verità. Perché devi sempre sentirla la verità, per migliorare, se vuoi andare fino in fondo».

Holger Rune
Tutto Emporio Armani

Inizia a giocare a tennis a sei anni, abbastanza presto. «Me ne sono innamorato subito. Intanto andavo a scuola. Per anni sgattaiolavo a ogni pausa per giocare. Mi allenavo con mia sorella; poi ho iniziato coi tornei. Ho cominciato a viaggiare quando avevo circa dieci anni per partecipare a eventi internazionali». Per chi scrive – che ha preso la racchetta in mano quando ce n’erano tre, tutte di legno, si chiamavano Dunlop, Spalding e Maxima e gli idoli erano Borg, Lendl, Nastase e Vilas – il ritmo, la potenza e la velocità del gioco odierni sono a dir poco stupefacenti.

«Il tennis è a un livello molto alto oggi. Per questo è anche impressionante che alcuni dei giocatori più anziani riescano a tenere il passo. E qualcuno di loro (cfr. Djokovic) lo sta facendo, il che è incredibile visto che si trovano di fronte a un gioco sempre più potente e veloce. Il tennis di oggi è Fast & Furious».

Holger Rune
Holger Rune in Emporio Armani

Il tempo accordatoci sta svanendo. Il giovane Holger deve tornare in campo. «Non ho alcuna possibilità di essere dove voglio essere, senza allenamento, tutto il giorno, tutti i giorni. È una cosa che va fatta e che ho davvero voglia di fare. C’è a chi piace giocare alla PlayStation: quando tornano a casa non vedono l’ora di accendere la consolle. È così che io mi sento con il tennis. Ogni volta che metto piede sul campo, sono super entusiasta di lavorare sui colpi, sui dettagli».

I piccoli ostacoli che sta incontrando saranno presto un ricordo? Glielo auguriamo, basta evitare che la testa salti da un ramo all’altro come una nevrotica scimmietta. Come ricorda, in un afflato buddista: «Se rimani nel futuro, sei ansioso. E se rimani nel presente, sei felice».

In apertura Holger Rune indossa Emporio Armani. Photos by Stefano Galuzzi, styling by Edoardo Caniglia. Grooming: Fabio D’Onofrio @Walter Schupfer. Styling assistant: Valentina Volpe.