Challengers, ritratti di 5 olimpionici italiani che saranno a Parigi

Challengers, ritratti di 5 olimpionici italiani che saranno a Parigi

Dall’arrampicata alla ginnastica artistica, dal nuoto al canottaggio. Vi presentiamo i nostri olimpionici Matteo Zurloni, Alice e Asia D’Amato, Simone Barlaam, Lorenzo Zazzeri e Giuseppe Vicino

di Giuseppe Pastore
  • MATTEO ZURLONI – ARRAMPICATA

Siete pronti a finire nel vortice dell’arrampicata sportiva? È la disciplina cui appartiene la gara più veloce dell’intero panorama olimpico: lo speed, in cui ti giochi quattro anni di carriera in meno di cinque secondi. Una parete verticale di 15 metri con una decina di prese per arrivare in cima, in diretta competizione con un avversario: qualificazioni e poi tabellone tennistico, fino alle medaglie. Di questa specialità è campione del mondo in carica Matteo Zurloni, 22 anni, di Segrate, Fiamme Oro.
«È uno sport di totale apnea, in cui bisogna avere piena fiducia nell’allenamento e non aver paura dell’errore. Il solo pensiero di sbagliare è fatale». Fisico esplosivo e reattività, ma anche testa e sangue freddo, perché tutto passa dallo start: la partenza falsa è un incubo concreto.

Matteo Zurloni
Matteo Zurloni con pantaloni Filson

«Non ho mai rischiato dato che i miei tempi di reazione sono sempre stati alti rispetto alla media, ma negli ultimi mesi ho lavorato per abbassarli». Del resto, che consigli vuoi dare riguardo a una gara così istintiva, in cui è impossibile persino respirare? Uno ci sarebbe: non dubitare mai del proprio lavoro.
«La cosa più difficile, quando sei in gara, è resistere alla tentazione di voler cambiare qualcosa: puoi aver fatto quell’esercizio milioni di volte, ma quando sei lì ti viene sempre il dubbio». Non sembra avere dubbi Matteo, che a Parigi andrà per le medaglie, poi chissà. Tra un oro olimpico e un piazzamento anonimo, nello speed climbing, passa letteralmente il tempo di un sospiro.

Matteo Zurloni
Matteo Zurloni in giacca e jeans Moorer, scarpe La Sportiva

  • ALICE E ASIA D’AMATO – GINNASTICA ARTISTICA

«Il sogno è prenderci la medaglia che ci manca». Una frase da far tremare i polsi e le caviglie a una Nazionale che non sale sul podio olimpico dal 1928. Eppure, a Tokyo, le nostre fate ci sono andate vicinissime, a poco più di mezzo punto. Approfittando del probabile forfait della Russia, la Nazionale femminile di ginnastica artistica è pronta a vivere il sogno grazie anche alle gemelle Alice e Asia D’Amato, quest’ultima tornata in grande forma dopo due gravi infortuni al volteggio, sempre sullo stesso esercizio. Il che rappresenterà una sfida soprattutto psicologica: come si torna a saltare, dopo? «Devi fare un lavoro sia mentale sia fisico, ma le paure le superi».

Alice e Asia D’Amato
Alice e Asia D’Amato, abiti Louis Vuitton

Genovesi, classe 2003, in forza alle Fiamme Oro, Alice e Asia «non sono poi così giovani» per la ginnastica e dunque lo sanno che dopo Parigi, chissà. Il futuro è adesso, una settimana di perfezione atletica e stilistica, accompagnate da santa adrenalina, con la grande incognita: un palazzetto pieno, diverso dal gelo di Tokyo, anche per provare l’emozione di farsela un po’ sotto.
Qualcosa per cui vale la pena vivere e per cui hanno iniziato a lavorare fin da bambine, trasferendosi all’età di 10 anni a Brescia, la capitale italiana della ginnastica femminile, dove si allenano anche campionesse come Giorgia Villa e Martina Maggio e fuoriclasse come Vanessa Ferrari. A chi le intervista rimane il solito dubbio: come si fa a distinguere Alice da Asia?

Alice e Asia D’Amato
Alice e Asia D’Amato con abiti Louis Vuitton

  • SIMONE BARLAAM – NUOTO

Con 19 titoli Mondiali vinti nel nuoto paralimpico a meno di 25 anni – 12 dei quali tra il 2022 e il 2023 – Simone Barlaam è uno dei giganti dello sport italiano. Ma sapete come funziona: ai Giochi si riparte da zero. Da zero a cento, anzi 109, come le medaglie italiane vinte, tra Olimpiadi e Paralimpiadi, a Tokyo. «Ma a Tokyo era tutto vuoto, senza contatto umano. Parigi me la godrò di più, senza ipocondrie da Covid».

Nato con un’ipoplasia al femore destro, Simone è legato a Parigi anche da una lunga serie di interventi chirurgici: «Sarà bello tornarci da atleta e non da paziente».

Simone Barlaam
Simone Barlaam, tutto EA7 Emporio Armani

In forza alla Polha Varese e alle Fiamme Oro, Simone è una delle punte di diamante di un movimento paralimpico in grande crescita anche mediatica, che oltretutto potrà sfruttare gli orari favorevoli delle gare europee per ridare dignità sociale a milioni di persone (si stima che il 15% della popolazione mondiale abbia una disabilità).

Più che mai atleta da battere nella sua categoria S9 (che raggruppa tutti i nuotatori con disabilità alle gambe), Barlaam non si cura molto degli avversari: «Quello che fanno gli altri a me non interessa. Sono io che ho il completo controllo della mia prestazione». E ha un motto: «Sono pronto a perdere, ma non sono disposto a perdere. Niente ansie, ma farò in modo che non accada».

Simone Barlaam
Simone Barlaam, tutto Giorgio Armani

  • LORENZO ZAZZERI – NUOTO

Agli ultimi Mondiali di nuoto, Lorenzo Zazzeri si è qualificato per un centesimo di secondo ai Giochi di Parigi, ma per tre centesimi non si è qualificato per la finale dei 50 stile libero. Era la stessa gara, nuotata in 21”80, il che rende abbastanza l’idea dello stress del nuotatore di velocità, abituato a inseguire entità temporali inafferrabili come i centesimi di secondo. Come si fa a resistere? Creandosi una valvola di sfogo importante, che nel caso di Lorenzo è l’arte.

Fiorentino, atleta dell’Esercito, Zazzeri ha una seconda vita da pittore – con tanto di profilo Instagram a parte – in cui ama collegare la creatività e la competizione. «La creatività nel nuoto sta nell’estro di allenarsi con serenità e sfoderare una prestazione inaspettata in un momento complicato».

Lorenzo Zazzeri
Lorenzo Zazzeri, Parka Stone Island

A Parigi avrà importanti chance di medaglia, soprattutto nella 4×100, sempre sul podio da tre anni nelle occasioni che contano, ma mai sul gradino più alto.
A 30 anni, per lui, saranno i Giochi della maturità: «Mi sento all’apice della carriera, ma allo stesso tempo mi piace molto essere un punto di riferimento per i più giovani, creare un connubio tra noi e loro, nonostante il gap generazionale». L’unico dispiacere per questo artista-velocista sarà quello di disertare la cerimonia d’apertura sulla Senna: il mattino dopo la sveglia suonerà prestissimo, perché lo aspetterà la batteria della staffetta.

Lorenzo Zazzeri
Lorenzo Zazzeri veste abito e camicia Luigi Bianchi, cravatta Canali, scarpe Dr. Martens

  • GIUSEPPE VICINO – CANOTTAGGIO

Dov’eravamo rimasti? Alla mattina del 28 luglio 2021 quando, a un’ora dalla finale olimpica, il “quattro senza” italiano perse per Covid Bruno Rosetti, messo fuori gioco da un tampone maledetto. Dopo mille peripezie, compreso anche un tentativo di speronamento dall’equipaggio britannico, l’Italia portò a casa un bronzo che valeva oro. Su quella barca era salito Giuseppe Vicino, che dopo due terzi posti (era stato bronzo anche a Rio 2016) adesso non firmerebbe più per una semplice medaglia: dopo il Sudamerica e l’Asia, l’Olimpiade europea sembra cadere a fagiolo.

Giuseppe Vicino
Giuseppe Vicino, tutto Oratio

Trentuno anni, napoletano, Fiamme Oro, uomo di mondo come Totò – anche se non ha fatto il militare a Cuneo – la vita di Peppe Vicino si è ancor più colorata con l’arrivo di Alessandro: «A mio figlio dedico tutto il tempo possibile, anche se mi costa energie nello sport. Prima era un chiodo fisso, adesso in vetta alla piramide ci sono lui e la mia compagna Giorgia».
Atleta “di fatica”, di quelli che si prendono la ribalta solo una volta ogni quattro anni, Vicino sa bene cosa lo aspetta a Parigi: «Aumenterà la pressione, ma anche l’affetto del mondo esterno. Nell’anno olimpico le cose sono molto più colorate e le luci ti distraggono di più. Come le farfalle».

Giuseppe Vicino
Giuseppe Vicino con gilet K-Way, calze Gallo

In apertura Matteo Zurloni veste abito, camicia e cravatta Pal Zileri, scarpe Brunello Cucinelli. Photos by Giampaolo Sgura styling by Ilario Vilnius. Hair: Kiril Vasilev @GreenApple. Make up: Martina Bolis @GreenApple. Styling assistants: Valentina Volpe, Emily Cervi. Set assistant: Peter Catalin.