Perché gli uomini fanno ancora fatica ad accettare la gonna nel loro guardaroba? 
(Photo by Edward Berthelot/Getty Images)

Perché gli uomini fanno ancora fatica ad accettare la gonna nel loro guardaroba? 

di Tiziana Molinu

Le celebrità, in Italia e all’estero, e le passerelle internazionali hanno ormai sdoganato il tabù della gonna sull’uomo. Eppure, forse, nella nostra quotidianità non siamo così avanti come pensiamo di essere.

Negli ultimi anni, le celebrità e le passerelle internazionali hanno svolto un ruolo fondamentale nel tentativo di sdoganare la gonna come capo d’abbigliamento prettamente femminile. Personaggi noti come Jared Leto, Lil Nas X, Billy Porter e Harry Styles, tra gli altri, hanno indossato gonne in occasioni pubbliche e su red carpet, sfidando le norme tradizionali di genere e portando avanti un discorso sulla fluidità di genere e sull’abbattimento delle barriere di stile. Anche nelle passerelle di alta moda, designer e maison di fama mondiale come Prada, Burberry, Alessandro Michele per Gucci e Thom Browne hanno introdotto skirt e mini-skirts nelle loro collezioni maschili, dimostrando che la moda può essere un potente strumento di cambiamento sociale, non solo superficialità estetica.

Tuttavia il processo nell’inserimento di questo capo nella società comune è ancora più lento di quanto ci si potesse aspettare. Nonostante questi esempi di rottura dei tabù, la gonna rimane un capo raro nel guardaroba quotidiano degli uomini, persino nelle città e nelle metropoli più aperte e cosmopolite del mondo. La resistenza a questo cambiamento può essere attribuita a una serie di fattori culturali, sociali e psicologici profondamente radicati. Proviamo a capirci qualcosa.

Gonna
(Photo by Edward Berthelot/Getty Images)

I nodi della resistenza

Le norme culturali e gli stereotipi di genere hanno storicamente dettato ciò che è appropriato per uomini e donne. La gonna, da troppo tempo ormai (ma non è stato sempre così), è associata alla femminilità e alla donna, e quindi, l’idea di un uomo che indossa una gonna può sembrare una sfida diretta a queste norme. Purtroppo ancora oggi, ancor più nelle piccole realtà, chi decide di sfidare queste convenzioni corre il rischio di diventare oggetto di scherno e discriminazione o, alla meglio, di essere additato come poco virile. Ma poi cos’è veramente la virilità e chi decide le regole del gioco? In ogni caso, certo è che questo tipo di stigma sociale è potente e può scoraggiare molti dall’uscire dalla loro zona di comfort stilistica.

O ancora, la mascolinità tradizionale (quella non troppo velatamente tossica) ha sempre valorizzato l’idea di forza, durezza e resistenza. Il menswear classico, di conseguenza, ha riflesso queste caratteristiche nei suoi capi. E la gonna, percepita come un capo più morbido e fluttuante, può sembrare in contrasto con questi ideali. Quindi, affinché quest’ultima venga unanimemente accettata nella quotidianità di ogni uomo è necessario quindi una re-interpretazione totale di cosa significhi essere maschili. Infine, un altro ostacolo è la paura del giudizio sociale e il timore di battute e reazioni negative da parte di amici, colleghi e sconosciuti. Tutte dinamiche che, onestamente, non fatichiamo a immaginare.

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(Photo by Edward Berthelot/Getty Images)

In passato l’uomo usava la gonna!

Eppure, vale la pena ricordare che la gonna non è sempre stata esclusivamente un capo femminile. Nelle antiche civiltà, come quella egizia, greca e romana, gli uomini indossavano tuniche e toghe, che oggi definiremmo gonne. Anche in culture più recenti, come quella scozzese con il kilt, la gonna ha avuto un ruolo significativo nel vestiario maschile. Questo suggerisce che la connessione tra gonne e femminilità è un costrutto relativamente moderno, non un principio immutabile.

Perché le celbrities sì e il resto del mondo no?

Non si può negare che, anche in un’ottica molto più ampia, le celebrità possono concedersi una libertà nel vestire che noi comuni mortali possiamo solo sognare. E non si tratta di disponibilità economica, bensì di accettazione sociale. Si sa, i ricchi eccentrici… forse è quasi una questione di classe (ma meglio non avventurarsi in questo terreno scosceso). Comunque sia, nessuno di noi penserebbe mai di uscire di casa vestito come Kanye West o Jared Leto.

Però neanche loro sfuggono al giudizio del pubblico. Infatti, la loro fama li espone a un costante scrutinio da parte dei media e del pubblico in generale. Ma, nonostante ciò, questo giudizio non mina la loro credibilità professionale o personale; anzi, a volte li rafforza ulteriormente. Il loro coraggio nell’esprimere la propria individualità attraverso l’abbigliamento li rende ancora più affascinanti agli occhi delle masse. Ecco perché le star posso permettersi di indossare la gonna anche su un red carpet, e gli uomini comuni un po’ meno. E non fraintendeteci, perché noi apprezziamo chi lo fa, perché da qualche parte una rivoluzione deve iniziare, e loro mandano un forte messaggio positivo.

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(Photo by Jared Siskin/Getty Images for Karl Lagerfeld)

Accettare la gonna i nome di un cambiamento sociale

La resistenza alla gonna per l’uomo riflette la tensione tra tradizione e innovazione, tra conformità e espressione personale. Mentre le celebrità e i designer possono aprire la strada, il cambiamento profondo richiede una trasformazione delle norme sociali e delle percezioni individuali. La questione dell’accettazione apre una riflessione più ampia sulla moda come espressione di identità e individualità.

Accettarla come parte legittima di un guardaroba maschile quotidiano potrebbe essere un passo significativo verso un futuro più inclusivo, dove l’abbigliamento non è limitato da rigidi confini di genere ma è una celebrazione della diversità umana. Potrebbe contribuire a creare un nuovo linguaggio fashion più liberto e creativo, permettendo agli individui e alle stesse maison di esplorare e definire la propria identità in modi nuovi e significatuvu. In questo senso, è bello pensare alla gonna come un mezzo potente per il cambiamento sociale.